Gli studenti, e in particolare gli adolescenti, non riescono a capire l’importanza dell’inglese che studiano a scuola, che percepiscono come diverso dall’inglese “cool” delle canzoni e dei film o, comunque, come non pertinente per loro. Olha Madylus ci illustra come possiamo rendere la preparazione agli esami più affine ai loro bisogni e abilità.
Fabio Galvanini ricapitola quanto affrontato nel webinar tenutosi lo scorso 16 dicembre, parlando di come integrare altre discipline nei progetti per alunni della scuola primaria.
L’inclusività ha successo in una scuola o in una classe solo quando tutti gli studenti si sentono parte della comunità scolastica. Questo può diventare realtà solo discutendo in modo aperto la comprensione e il rispetto delle differenze che le persone presentano, sia a livello di abilità che di background. Un ambiente inclusivo fa sentire ognuno valorizzato.
In questo articolo, dedicato in particolare agli insegnanti delle scuole superiori, Fabio ci presenta risorse e strumenti che possono esserci utili nel rendere più inclusiva la preparazione dei nostri studenti agli esami Cambridge.
Anche se la maggior parte degli studenti sono felicissimi di rientrare a scuola dopo mesi di studio online da casa, quelli con Bisogni Educativi Speciali (BES) meritano un’attenzione particolare con la riapertura delle scuole. Sarà cruciale che gli insegnanti riconoscano e comprendano che l’esperienza della didattica a distanza per questi alunni possa essere stata molto diversa da quella degli altri. È quindi probabile che si ritrovino di fronte varie sfide una volta tornati in aula.
Da qualche anno adopero anche la realtà aumentata e i mondi virtuali con i miei studenti per motivarli ulteriormente all’apprendimento. Questo mio interesse è sorto da quando, già parecchi anni fa, vedevo gli studenti giocare con videogiochi in classe con i loro cellulari...
I rapidi cambiamenti a cui la scuola ha dovuto adattarsi nel giro di poche settimane hanno obbligato gli insegnanti a prendere confidenza con strumenti completamente nuovi, al fine di garantire agli studenti la massima continuità possibile. Nel farlo, però, è possibile che le esigenze degli alunni con bisogni educativi speciali (BES), siano state momentaneamente messe in secondo piano.