Saper comprendere e parlare l’inglese rappresenta ormai un requisito fondamentale per entrare e progredire nel mondo del lavoro. Lo dimostra anche il ruolo determinante che hanno acquisito le certificazioni linguistiche all’interno dei regolamenti di accesso ai bandi e concorsi pubblici italiani. Spesso, infatti, la conoscenza della lingua inglese può fare la differenza, influendo positivamente sul punteggio in graduatoria. Ne parliamo con Vittorio De Paola, Senior Business Development Manager di Cambridge Assessment English Italia.
Sappiamo che all'interno del Quadro Comune Europeo di Riferimento sono individuati sei livelli di competenza linguistica: ma qual è il livello linguistico solitamente richiesto quando ci si candida a rivestire un ruolo pubblico?
Risponde Vittorio De Paola, Senior Business Development Manager di Cambridge Assessment English Italia, ente della Cambridge University che da oltre ottant’anni è attivo nell’organizzazione ed erogazione di certificazioni di lingua inglese: «Nella maggior parte dei casi si tratta di avere una preparazione equivalente al livello B2, il quarto livello di riferimento secondo quanto previsto dal QCER». Il livello B2 prevede una capacità linguistica di tipo intermedio-avanzato, superiore dunque a quella acquisita al termine di un ciclo quinquennale di diploma medio superiore (equivalente al livello B1).
Va specificato, tuttavia, che ogni concorso pubblico ha regole specifiche, perciò non esistono parametri assoluti cui attenersi. Ancora Vittorio De Paola: «il mondo della scuola è sempre stato storicamente il segmento in cui la certificazione linguistica ha trovato il massimo valore; il decreto che regolamenta il riconoscimento delle certificazioni proviene dal lavoro del MIUR. Altri enti pubblici e organismi hanno recepito l’albo certificazioni validato dal MIUR come ente competente, e negli ultimi anni si sono mossi in questa direzione.
«Per l’insegnamento è previsto un riconoscimento della certificazione già dal livello B1 per la scuola primaria. Mentre per l’abilitazione alla metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), il ministero ha stabilito che i candidati dovessero avere un prerequisito linguistico, prima un C1, poi modificato a un livello B2: per ottenerlo bisogna frequentare un corso o si può esibire una certificazione, a seconda del bando».
Concorsi pubblici e certificazioni in Italia:
Le modalità di valutazione delle abilità linguistiche dei candidati a rivestire posizioni statali sonovarie e nella maggioranza dei casi testano competenze di reading e writing. Che si tratti di prove scritte o orali, l’obiettivo ultimo è rendere autonomo il dipendente pubblico, che dovrà dimostrare capacità di comprensione, produzione orale e scritta, per quei casi in cui, nonostante l’esercizio della professione pubblica sia svolto in lingua italiana, si dovesse trovare a contatto con cittadini non parlanti italiano, altre amministrazioni ed enti stranieri.
Talvolta, però, chiarisce Vittorio De Paola, la certificazione linguistica può esonerare dal sostenere la prova di verifica: «In molti casi, chi presenta una certificazione linguistica valida non viene sottoposto all’accertamento della conoscenza linguistica e il punteggio viene attribuito automaticamente. È il caso di alcuni dei bandi per le Forze armate, per esempio».
«Il titolo ha una valenza variabile a seconda dei contesti» prosegue De Paola, «ma la certificazione ti consente un approccio allo studio motivato ed efficace, utile per affrontare tutte le prove concorsuali, che ad oggi presentano quesiti scritti e talvolta orali in lingua inglese. Questo lo abbiamo anche direttamente sperimentato lavorando a contatto con i docenti e di dirigenti delle scuole in giro per il mondo».
«Il tema fondamentale è comprendere l’importanza dello studio e dell’attestazione ufficiale delle proprie competenze linguistiche trasversalmente nel mondo del lavoro. Per un concorso, ma in qualsiasi ambito, per trovare lavoro, o per crescere nel proprio settore, per la formazione continua: è fondamentale avere una buona competenza.
«Molti contenuti sono ormai in inglese e il mercato è in continua espansione; in periodo pandemico, i mercati hanno avuto una nuova flessibilità: la localizzazione del lavoratore non è più un requisito determinato, le proprie strade di successo possono trovarsi anche all’estero».
«Per riassumere direi che le certificazioni aiutano a farsi trovare pronti: formarsi, prepararsi anche se non si ha un’urgenza, perché quando passa l’occasione si è pronti ad affrontarla.»
(Vittorio De Paola, Senior Business Development Manager, Cambridge Assessment English Italia)
Ma qual è il percorso per ottenere una certificazione di inglese? E come è possibile determinare il proprio livello di partenza? Per sostenere un esame di certificazione, non è necessario seguire un corso di formazione, sebbene sia spesso la soluzione più indicata. Si può scegliere tra diverse opzioni:
In ogni caso è importante fare alcune simulazioni d’esame per affrontare al meglio le prove, in modo da prendere dimestichezza con le tecniche e le modalità del test.
Prima di effettuare l’iscrizione a un corso o a un esame, è sempre consigliabile valutare le proprie capacità linguistiche. Per questo Cambridge Assessment English ha creato Test your English, uno strumento gratuito adatto a tutti i livelli di lingua per una verifica preliminare del livello di partenza.
In contemporanea, per una maggior accuratezza, avviene una valutazione più approfondita da parte del centro o del docente incaricato a seguire la collocazione della persona nel corso più adatto, attraverso un placement test.
I percorsi di formazione sono variegati e su misura per le esigenze degli studenti e studentesse: in gruppo, individuali, blended (20% con insegnante, 80% in autoapprendimento online). Quest’ultima opzione concede grande flessibilità di orari e modalità di apprendimento: molteplici piattaforme che permettono di studiare e soprattutto di esercitarsi con un numero congruo di simulazioni.
In accordo con l’insegnante è possibile sostenere l’esame con grande disponibilità di date, potendo scegliere il periodo più adatto nel corso dell’anno.
Cambridge University Press & Assessment
Se ti è piacuto questo articolo potrebbero essere interessanti anche questi!