Tutti ricordiamo il nostro insegnante preferito. Non per quello che ci ha insegnato ma per come ci ha fatto sentire. In un mondo con una crescente consapevolezza sul tema del benessere mentale, è di vitale importanza che noi, come insegnanti, siamo capaci di coinvolgere i nostri studenti in sani dibattiti sull’impatto che la crisi climatica può avere sul nostro pianeta, così come sul nostro stesso benessere. In questo articolo, andremo ad indagare il significato di “ecoansia”, delle sue cause e di cosa possiamo fare per affrontarla.
L’ecoansia (a volte chiamata anche ansia climatica) sembra essere un termine gettonato in questo momento – ma cosa significa davvero?
Le definizioni sono varie, ma il Cambridge Dictionary la definisce come: “a condition in which someone feels frightened or very worried about climate change”. L’American Psychological Association è un po’ più estrema nella sua definizione e ne parla come “a chronic fear of environmental doom”.
La realtà è che ogni persona sperimenterà l’ecoansia in diversi modi e gradi. Come insegnanti, sta a noi riconoscerla e fare del nostro meglio per alleviare quelle sensazioni.
Ci sono molte ragioni per cui soffriamo di ecoansia. Le più comuni sono:
Alcuni di questi fattori vanno oltre il nostro controllo e devono essere visti in questo modo. Su altri, invece, si può lavorare quotidianamente.
Ricorda sempre di chiedere ai tuoi studenti come si sentono – non dirglielo tu. La gamma di emozioni connesse all’ecoansia è molto vasta e dovrai capirle prima di poterle affrontare. Usare l’ecoansia per evitare di educare sulla crisi climatica non è una soluzione. Non ha senso ignorare la crisi climatica e gli effetti che può avere sulla nostra salute mentale.
Usa la tua classe come un luogo sicuro per parlare di questi problemi. Se stai dando ai tuoi studenti un’educazione a tutto tondo sui problemi che il mondo sta affrontando e sulle possibili soluzioni, potranno comprendere meglio cosa sentono e perché lo sentono.
Se il senso di ansia diventa troppo grande, ricorda che puoi sempre consultare un professionista della salute mentale per ulteriore supporto.
Uno dei modi migliori per aiutare gli studenti ad affrontare le emozioni negative legate alla crisi climatica è cercare delle soluzioni. Piuttosto che guardare al lato negativo delle cose, guarda quello positivo. Riformula le tue lezioni per concentrarti sulle cose buone fatte nel mondo e sulle azioni positive che le persone intraprendono per portare un cambiamento.
Evita le credenze che ti limitano come “non c’è niente che io possa fare” e riformulale in “ho bisogno di trovare altre persone che la pensino come me così possiamo trovarci e parlare dei cambiamenti che vorremmo fare”.
Una buona attività per raggiungere questo è dare ai tuoi studenti il compito di trovare una soluzione. Se ti stai concentrando sulle microplastiche, potresti ad esempio dare un’occhiata al lavoro di Fionn Ferreira per rimuoverle dai corsi d’acqua. Se il tema è la deforestazione, allora dai un’occhiata a Felix Fenkbeiner e il lavoro della sua organizzazione Plant for the Planet.
Una delle più grandi cause dell’ecoansia è che per tanti anni ci è stato detto che le nostre azioni stanno distruggendo il pianeta, e che se facciamo un cambiamento nella nostra vita, potremo salvarlo. Uno dei sintomi dell’ecoansia è la sensazione di impotenza che qualsiasi cosa facciamo non sarà abbastanza per fare la differenza.
Un buon approccio a questo è di guardare prima a quello che i tuoi studenti già fanno per salvare il pianeta, es: usare borracce ricaricabili o mangiare meno prodotti di origine animale rispetto a prima. Poi guarda più da vicino ai piccoli cambiamenti che possono fare. Questi cambiamenti faranno la differenza su come pensano e come si sentono gli studenti. Piuttosto che diventare un perfetto ambientalista e rinunciare a tutto, fai la lista dei comportamenti che gli studenti possono facilmente cambiare. Ridurre i consumi è un ottimo punto da cui partire. Altri cambiamenti semplici possono essere:
Questi cambiamenti non salveranno il pianeta, ma aiuteranno gli studenti a sentire che stanno facendo la differenza. Da lì si incoraggerà un maggiore coinvolgimento in altre questioni ambientali.
Uno dei modi migliori per gestire qualsiasi emozione negativa e migliorare il benessere mentale è immergersi nella natura per disconnettersi dal mondo digitale e riconnettersi con il mondo naturale. Ogni volta che ne hai occasione, porta i tuoi studenti nella natura. Se non è possibile portare i tuoi studenti nella natura, porta la natura dai tuoi studenti. Acquista delle piante per la tua classe o spingi per la creazione di più spazi verdi nella tua scuola.
Probabilmente il nostro rulo più importante come insegnanti è aiutare i nostri studenti a diventare cittadini migliori. Aiutare i nostri studenti a trasformare la loro ansia in azione li aiuterà ad affrontare lo stress causato dalla crisi climatica, così come altre fonti di stress che possono incontrare durante la loro vita da studenti e oltre.
Ogni volta che agiamo, combattiamo la nostra sensazione di impotenza. Semplici cambiamenti e azioni, come quelli menzionati sopra, possono fare una grande differenza nella mentalità dei tuoi studenti. Fissa degli obiettivi e fai dei passi per raggiungerli. Se la scuola vuole liberarsi della plastica, diventa una Plastic Clever School. Se cerchi di ridurre il tuo impatto ambientale tessile dai un’occhiata a Swop It Up per alcune idee.
L’ecoansia e i suoi sintomi diventano sempre più comuni nelle classi in tutto il mondo. Come insegnanti, possiamo aiutare a ridurre questa ansia e trasformarla in qualcosa che può portare un cambiamento genuino nel mondo.
Cosa farai oggi per fare la differenza?
Harry Waters – insegnante, teacher trainer, autore e fondatore di Renewable English
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