• 10/07/2024

Cosa rende perfetta un'attività linguistica?

In questo articolo, Scott Thornbury ragiona sull'importanza delle attività nell'insegnamento linguistico, delineando le caratteristiche di una buona attività per l'apprendimento della lingua e suggerendo alcuni criteri su cui basarsi per la scelta di attività da proporre in classe.

I vantaggi della didattica basata su attività

In un importante studio sulle abitudini degli insegnanti nella pianificazione didattica, i ricercatori (Shavelson e Stern 1981) scoprirono che le attività sono il focus primario delle riflessioni degli insegnanti prima della lezione. Non gli obiettivi o gli elementi del programma, neanche il libro di testo, bensì rispondere alla domanda “Che tipo di attività funzionerà meglio con questa classe, in questo giorno e in quest'orario?”.

La strategia di pianificazione basata sulle attività è spesso criticata per essere troppo frivola e superficiale, con i formatori che esortano gli insegnanti a individuare prima gli obiettivi. Gli insegnanti però sembrano intuire che, prima di tutto, gli studenti devono sentirsi coinvolti, e che ci sono più probabilità che si sentano coinvolti da un'attività, come ad esempio un gioco, rispetto al raggiungere qualche obiettivo curricolare prefissato, come il saper chiedere informazioni in un negozio, chiacchierare con un amico sul weekend appena trascorso o presentare un paper ad una conferenza accademica. Se l'uso della lingua è un'attività, ne consegue che anche la didattica della lingua dev'essere basata su attività.

Infine, la lingua non è confinata al cervello: esiste nel corpo (pensa alla pronuncia), nel mondo e fra le persone. Le attività che prevedono scambi linguistici coinvolgono e collegano queste diverse dimensioni. Come detto da Leo van Lier (2002, p. 159) “Quando progettiamo le nostre lezioni usando le attività come obiettivo, la lingua diventa un elemento costitutivo parallelamente al movimento, i gesti, la sperimentazione, la manipolazione, la concentrazione, la pianificazione, la valutazione, e così via.” A loro volta, le attività offrono agli studenti l'opportunità di imparare gli uni dagli altri e dall'ambiente circostante. Van Lier nota che altrove (2004, p. 62) “il contesto educativo, in termini ecologici, è uno spazio di attività. Quando siamo attivi in un contesto educativo le opportunità si sbloccano offrendo ulteriori possibilità di azione.” Confronta una classe in cui gli studenti sono incollati ai loro banchi con una classe in cui gironzolano facendosi a vicenda domande sui loro artisti preferiti. Quale delle due azioni, secondo te, condurrà ad ulteriori “possibilità di azione”?

Spunti per le tue attività in classe

A testimonianza del ruolo importante che le attività giocano nella didattica vi è il successo della serie The Cambridge Handbooks for Language Teachers. Per molti insegnanti questi libri occupano un posto d'onore nella loro libreria professionale, ed è così da anni: questa serie ha visto la luce per la prima volta nel 1978, con la pubblicazione del popolarissimo Drama Techniques in Language Learning di Maley e Duff. Da allora, sono stati pubblicati una cinquantina di titoli, molti dei quali contengono la parola “activities” nel titolo.

Per celebrare questa serie e raccogliere alcune delle attività per l'apprendimento linguistico più iconiche, Cambridge ha contattato autori passati e presenti con l'idea di produrre un distillato della serie sotto forma di compendio, dal titolo 100 Great Activities”, pubblicato quest'anno.

Le caratteristiche di una buona attività di apprendimento linguistico

Nell'introduzione del libro, io e Penny Ur abbiamo cercato di rispondere alla domanda: Cosa rende buona un'attività di apprendimento linguistico? Ecco i criteri che abbiamo tirato fuori. Puoi usarli per valutare le attività che stai prendendo in considerazione per le tue lezioni:

  1. Plausibilità / Attinenza: L'attività sembra plausibile agli occhi degli insegnanti? Supera il loro giudizio professionale su cosa funziona in un'aula scolastica? E allo stesso tempo, dal punto di vista degli studenti: è qualcosa che vale la pena fare?

  1. Probabile valore educativo: Quanto è ricca quest'attività in termini di possibilità di esercitazione linguistica che offre? Se prevede attività orali o scritte, quanto linguaggio genera? Se prevede attività di ascolto o di lettura, quanto input significativo viene fornito e quanto profondamente è richiesto agli studenti di elaborarlo?

  1. Interesse: Quanto coinvolti e attenti saranno realisticamente gli studenti mentre svolgeranno l'attività? Quanta partecipazione e/o interazione è prevista? L'attività è divertente o intrinsecamente coinvolgente?

  1. Versatilità/adattabilità: L'attività può essere applicata a un ampio ventaglio di contesti (EFL, ESL, classi numerose, gruppi multilinguistici, lezioni online, ecc.)? Puoi adattarla a contesti diversi, a diversi livelli linguistici a diversi scopi?

  1. Semplicità: Quanto è facile predisporre e moderare l'attività? Quanta preparazione e quanto supporto materiale sono richiesti? Quanto è economica in termini di tempo necessario in relazione al tempo di svolgimento?

  1. Spin-off: L'attività ha conseguenze positive che vanno oltre l'immediato apprendimento linguistico? Ad esempio in termini di sviluppo dell'autonomia, della motivazione o di un'atmosfera positiva in classe?

  1. Validità: Quanto l'attività affonda le proprie radici nella teoria dell'apprendimento e, in particolare, dell'apprendimento di una seconda lingua? Ci sono delle ricerche che supportano l'uso di questa attività in particolare? Esistono prove, anche aneddotiche, del fatto che l'attività produca risultati positivi?

Ci sono altri criteri che secondo te abbiamo tralasciato?

Autore: Scott Thornbury, autore e co-curatore del libro “100 Great Activities: The best of the Cambridge Handbooks for Language Teachers”

Riferimenti:

  • Shavelson, R. and Stern, P. (1981) ‘Research on teachers’ pedagogical thoughts, judgements and behavior.’ Review of Educational Research, 51/4.
  • Van Lier, L. (2002) ‘An ecological-semiotic perspective on language and linguistics,’ in Kramsch, C. (ed.) Language acquisition and language socialization: Ecological perspectives. London: Continuum.
  • Van Lier, L. (2004) The Ecology and Semiotics of Language Learning: A Sociocultural Perspective. Boston: Kluwer Academic.

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