Amanda French ha oltre 25 anni di esperienza di insegnamento alle spalle. In quest’articolo, condivide con noi qualche attività per aiutare gli insegnanti a gestire il divario che si crea quando gli studenti stanno per troppo tempo lontani dall’aula.
Il “gap” inevitabile
“Com’è stato per te il lockdown?” Questa domanda è destinata a tormentarci quotidianamente nel futuro prossimo, magari rivolta da un collega tramite Zoom o da un vicino di casa che tiene nervosamente i 2 metri di distanza, o magari da una persona al supermercato in mascherina, della cui identità potremmo non essere mai certi! Questa domanda può avere risposte diverse e spesso imprevedibili, dal momento che nessuno di noi può dire di avere avuto la stessa identica esperienza di qualcun altro. Sotto questo aspetto, chi impara una lingua non è diverso: molti studenti rientreranno a scuola dopo aver passato mesi lontano dall’aula, ognuno con diversi gradi di motivazione, fiducia in se stessi, accesso ai materiali, il desiderio o l’opportunità di allenarsi con l’inglese e così via. Quando questo accadrà, possiamo stare certi che il divario fra loro sarà aumentato.
Posso parlare per esperienza diretta: l’anno scorso frequentavo come studente una lezione di lingua Māori, una delle lingue ufficiali della Nuova Zelanda. La nostra classe si incontrava una volta a settimana per 3 ore, e nonostante i nostri punti di forza e debolezza fossero vari, generalmente progredivamo ad un passo simile. Nelle ultime 8 settimane, abbiamo dovuto incontrarci tramite Zoom, ed è facile capire chi ha dedicato del tempo a studiare durante il lockdown e su cosa si sia concentrato maggiormente. Per quanto mi riguarda, i miei limiti come studente di lingua sono diventati palesi. Confesso che mi sono concentrata principalmente sulle attività che trovavo più facili come gli esercizi con collegamenti di parole o con domande a scelta multipla su lessico e grammatica. Ho completamente trascurato l’allenamento sull’ascolto e sul parlato, in parte perchè non avevo nessuno con cui fare pratica in casa, ma anche perchè lavorare su queste competenze mi sembrava uno sforzo troppo grosso durante il lockdown.
Affrontare il “gap” con i tuoi studenti
Quindi, cosa puoi fare per gestire questo aumento inevitabile del divario fra i tuoi studenti? Sia come insegnante che come studente, consiglierei di iniziare affrontando i problemi di fiducia in se stessi. Segue qualche tecnica per lavorare su questi aspetti.
“Confidence cards”
Queste carte segnalano sia all’insegnante che agli membri del gruppo quale ruolo lo studente vuole avere per le primissime settimane dopo il rientro a scuola. Ovviamente, dovrai riposizionare qualche studente in modo che le carte bianche siano equamente distribuite per l’aula.
Questo tipo di attività funziona meglio quando gli insegnanti hanno già creato una dinamica di classe positiva. I ragazzi devono percepire la classe come una “squadra”. Per questa ragione gli studenti hanno bisogno di sentire le lodi verso i loro pari da parte degli insegnanti per i contributi che portano, che sia la risposta corretta a una domanda sul lessico, una domanda intelligente che pongono o la pronuncia di una frase con un’intonazione naturale.
L’insegnante può anche decidere di ricorrere ad una regola aggiuntiva, che richiede ad ogni studente di usare una carta blu o verde almeno una volta durante una lezione, lasciando la possibilità di scegliere quando.
Scegli l’attività
Molte attività sulle competenze riportate nei libri di testo possono essere adattate per una classe ad abilità differenziate. Ad esempio:
Ascolto e comprensione
Comprensione del testo scritto - domande aperte
Esempio:
1. What does Sarah find difficult about her job?
“However, more of a challenge is having to deal with awkward clients on a one-to-one basis.”
Example answer: It’s tough for Sarah to talk directly to clients.
Comment box
Prima di una lettura, un ascolto o un’attività di produzione scritta, è sempre una buona idea stabilire delle domande per stimolare la discussione. Invece di scriverle alla lavagna, scrivile su dei poster e sistemali intorno all’aula. Gli studenti, alzandosi pochi per volta, possono muoversi da un poster all’altro, aggiungendo commenti sotto forma di parole singole o frasi intere. Mentre girano per l’aula, incoraggiali a rispondere o a leggere ai loro compagni le domande che trovano sui poster. Questo è un ottimo modo per spingerli a interagire e a dare tutti almeno un piccolo contributo.
Questi erano solo alcuni piccoli suggerimenti. Puoi modificare queste attività come credi per adattarle meglio ai bisogni dei tuoi studenti e al contesto didattico. Ovviamente, quando si tratta di insegnare a studenti con abilità differenziate, non esiste una soluzione migliore per tutti, ma spero che questi stimoli possano aiutarti a riportare i tuoi studenti sulla strada giusta.
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Autore: Amanda French - Insegnante, esperta di didattica della lingua inglese e autrice
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