• 08/02/2022

Introdurre contenuti cross curricolari nella classe di inglese

Viviane Kirmeliene approfondisce il modo in cui gli insegnanti di inglese possono intraprendere la strada del CLIL nell’insegnamento, per poi condividere 8 consigli pratici su come proporre contenuti cross curricolari nelle proprie lezioni.

Per iniziare questo post, ti propongo un’attività breve: prendi il libro che usi in classe e guardane con attenzione i contenuti: ci sono sicuramente molto lessico e grammatica, e sezioni dedicate al listening, reading, speaking e writing nelle unità. Ci saranno poi anche argomenti come ambiente, cibo e alimentazione, paesi e nazionalità, o arte, che non hanno niente a che vedere con l’insegnamento della lingua e delle skills e che, come sai, sono cruciali per stimolare l’interesse degli studenti e il punto di partenza per discussioni coinvolgenti e produzioni ricche.

Appare quindi chiaro come gli insegnanti di tutto il mondo già lavorino su una vasta gamma di contenuti, insegnando contenuti di altre materie, a diversi livelli di complessità. A dire il vero, avere la possibilità di approfondire una tale varietà di argomenti è una delle cose che rende l’insegnamento dell’inglese un lavoro affascinante.

Detto questo, quando desideriamo (o dobbiamo) andare oltre la singola lettura sulla foresta pluviale o la lezione isolata sulla storia dell’arte, dobbiamo adottare un approccio sistematico e organizzato per trattare temi cross curricolari. Ed è questo il momento in cui imbocchiamo la strada del CLIL.

Cos’è il CLIL?

CLIL significa Content and Language Integrated Learning. Si tratta di un approccio per insegnare e imparare concetti di varie materie in una seconda lingua (L2). Le lezioni in un contesto CLIL hanno un obiettivo duplice: imparare i contenuti e la lingua, utilizzandola come mezzo per illustrare il tema. Anche se questo termine è emerso negli anni ‘90, questo approccio esiste da molto più tempo:

The first known CLIL-type programme dates back some 5000 years to what is now modern-day Iraq. The Akkadians, who conquered the Sumerians, wanted to learn the local language. To this end, Sumerian was used as a medium of instruction to teach several subjects to the Akkadians, including theology, botany and zoology.

(Tratto da: Mehisto, Marsh, Frigols - 2010)

Da quando è emersa alla fine del secolo scorso, la metodologia CLIL è diventata famosa in tutto il mondo. L’approccio è visto da molti come una logica risposta accademica alle richieste del mondo globalizzato ed è in sintonia con il sentire dei genitori, che vedono il CLIL come un modo efficace per preparare i loro figli per il futuro.

CLIL “soft” vs. “hard”

Un altro aspetto affascinante del CLIL è che non è un insieme chiuso di visioni teoriche e tecniche, da applicare a un unico contesto educativo, ma, come definito da Mehisto, Marsh e Frigols, è: “un termine ombrello che copre una dozzina se non più approcci educativi.” (2010) Oggi, possiamo dire che quando si tratta di impostare la metodologia CLIL, ci sono due versioni prevalenti:

  • “Hard” CLIL, quando i programmi sono interamente insegnati da docenti di quella materia, con obiettivi specifici legati alla materia.
  • “Soft” CLIL, quando i programmi sono insegnati da docenti di lingua, con obiettivi specifici e linguistici.

Nella maggior parte dei contesti educativi, l’insegnamento dell’inglese può diventare (soft) CLIL. Gli studenti e gli insegnanti traggono beneficio da questo approccio in diversi modi: 

  • Nei programmi CLIL, la lingua è insegnata e appresa in un contesto autentico. Quando lavoriamo su grafici che descrivono i cambiamenti demografici di un paese, ad esempio, c’è una ragione plausibile per imparare ed impiegare i comparativi, con un focus più forte sul significato che sulla forma dell’argomento grammaticale.
  • L’insegnamento cross curricolare, che costituisce elemento di preoccupazione in molti contesti educativi, diventa realtà.  
  • Il CLIL contribuisce a creare il repertorio accademico in L2 degli studenti, che li renderà pronti all’istruzione terziaria.
  • Gli studenti tendono ad essere più motivati e coinvolti nelle lezioni CLIL, dal momento che ci sono sia elementi linguistici che di contenuto da apprendere.
  • C’è un carico cognitivo più importante nelle lezioni CLIL. Per dirlo in modo semplice, il cervello degli studenti dovrà lavorare di più per destreggiarsi fra i contenuti e l’apprendimento della lingua.

In ogni caso, qualsiasi versione del CLIL ha i propri limiti. Gli insegnanti nei programmi CLIL ne hanno identificati alcuni come il basso livello linguistico degli studenti e la scarsa esposizione alla lingua al di fuori della classe, una mancanza di risorse specifiche e di tempo per preparare le lezioni, e un forte bisogno di formazione pedagogica specifica incentrata sul CLIL.

Come preparare e tenere lezioni CLIL

Una cosa essenziale da chiarire è che se gli insegnanti non possono passare completamente a una metodologia CLIL, possono offrire lezioni ispirate da questa metodologia e beneficiare dei vantaggi elencati sopra, senza incorrere nei limiti di questo approccio. Ecco 8 consigli pratici per preparare e tenere lezioni basate su materie specifiche:

  1. Controlla il programma scolastico ufficiale o qualsiasi altro documento che delinei un programma di studio per le scuole nella tua regione o paese. Analizza i contenuti che probabilmente gli studenti affronteranno in altre materie.
  2. Partendo dall’analisi dei programmi, scegli dei materiali di input per le tue lezioni, tenendo anche il livello e gli interessi dei tuoi studenti in considerazione.
  3. Quando pianifichi le lezioni, fissa obiettivi linguistici e legati ai contenuti, e pensa a strategie per guidare gli studenti attraverso gli sforzi di comprensione: dal momento che leggeranno, ascolteranno o guarderanno i contenuti che proporrai, quali saranno le attività più adatte per supportare la comprensione?
  4. Prova a concentrarti sulla lingua come veicolo per i contenuti, questo ti aiuterà a dare priorità al significato rispetto alla forma quando affronti, per esempio, la grammatica.
  5. Incorpora nella tua lezione strategie, strumenti e generi testuali della materia scelta. Puoi usare timelines per insegnare storia, mappe se lavori sulla geografia, grafici per argomenti matematici, ad esempio. Questo aiuta gli studenti a riconoscere i contenuti e contribuisce ad evitare un sovraccarico cognitivo.
  6. Inizia sempre la tua lezione attivando le conoscenze pregresse degli studenti sul tema, probabilmente ne sanno già più di quanto immagini. Come bonus, attivare certi schemi mentali mostra agli studenti che dai valore al loro pensiero e alle loro conoscenze.
  7. Incoraggia gli studenti ad anticipare il contenuto trattato nell’input come strategia per verificare le conoscenze pregresse. Misura il loro interesse per l’argomento e le loro capacità di esprimere idee sul tema in inglese.
  8. Evidenzia il linguaggio chiave, indicando parole, strutture e frasi di cui probabilmente gli studenti avranno bisogno per portare a termine le attività. Puoi preparare un glossario prima delle lezioni, elencare ad alta voce e segnare sulla lavagna una language bank oppure assegnare un’attività pre-lezione che si concentri su determinate caratteristiche della lingua.

Anche se incorporare elementi di CLIL nelle tue lezioni può sembrare faticoso, i suoi benefici compensano enormemente ogni potenziale svantaggio. Come insegnante, avrai la possibilità di ampliare le tue competenze pedagogiche, e i tuoi studenti saranno senza dubbio più coinvolti e pronti per le sfide accademiche e professionali che li attenderanno in futuro.

Autrice: Viviane Kirmeliene - Insegnante, teacher trainer, redattrice e autrice di materiali

___________________________________________________________________________

Riferimenti: 

1) BALL, Phil; KELLY, Keith; CLEGG, John. Putting CLIL into Practice. Oxford: Oxford University Press, 2015

2) CONKIN, Wendy. Higher-Order Thinking Skills to Develop 21st Century Skills. Huntington Beach: Shell Education, 2013

3) COYLE, Do; HOOD, Philip, MARSH, David. CLIL: Content and Language Integrated Learning. Cambridge: Cambridge University Press, 2010

4) MEHISTO, Peeter; MARSH, David; FRIGOLS, Maria Jesús. Uncovering CLIL : content and language integrated learning in bilingual and multilingual education. Oxford: Macmillan Education, 2010

Vuoi approfondire ulteriormente questo tema? Guarda il recente webinar di Viviane sull’argomento:

Articoli correlati

Se ti è piacuto questo articolo potrebbero essere interessanti anche questi!