Nel marzo 2020, oltre 160 paesi nel mondo sono stati costretti a passare alla didattica a distanza, con le scuole che chiudevano e intere comunità che entravano in lockdown. Gli insegnanti di tutto il mondo hanno compiuto un unico, enorme sforzo collettivo per raggiungere i propri studenti e dare continuità al loro percorso educativo, spesso tenendo lezioni online in diretta.
Nei primi tempi, l’attenzione era focalizzata su una didattica a distanza emergenziale, con scuole, insegnanti e istituzioni che si trovavano a dover improvvisare soluzioni rapide in circostanze per nulla ideali. Le comunità di insegnanti, sia a livello locale che globale, si sono prodigate per supportarsi a vicenda in questa sfida senza precedenti. In qualche modo è stato anche divertente, ma è stato soprattutto stancante.
Adesso, a 15 mesi di distanza, siamo tutti più abituati alla nostra vita online, più fiduciosi e più competenti nel muoverci nei nostri luoghi di lavoro virtuali. Abbiamo anche un po’ più di tempo per fermarci un attimo e tirare le somme. Vorrei condividere con voi quelle che sono state per me le lezioni più importanti.
Non esiste una soluzione che funziona per tutti
Il fatto che sia il contesto in cui insegniamo a plasmare il nostro approccio didattico non è una novità, ma credo valga la pena tornare a questo concetto alla luce della didattica online. Le prime raccomandazioni avevano a che fare con:
Con il passare del tempo, abbiamo imparato ad adattarci alle differenze di ogni piattaforma. Ad esempio:
Come per i contesti in presenza e per i materiali “fisici”, è chiaro che non esiste una soluzione valida per tutti. Come insegnante ho imparato che devo essere in grado di offrire delle alternative e delle soluzioni flessibili. È anche importante che gli insegnanti si sentano sicuri di saper scegliere con cognizione di causa l’approccio più adatto alla propria classe.
Adattarsi alle circostanze
Oltre alle piattaforme, dobbiamo anche adattarci alla vasta gamma di dispositivi che i nostri studenti usano per collegarsi alle lezioni. In qualsiasi classe ci saranno studenti che si collegano da: computer fissi, computer portatili, tablet, smartphone ecc. Anche la connettività varia molto, dalle connessioni via cavo ad alta velocità ai pacchetti di dati. Questo significa che alcuni studenti non avranno accesso a tutte le funzioni disponibili nella tua classe online.
Spesso possiamo contare sulla proattività dei nostri studenti nel trovare soluzioni, ma è importante che noi, come insegnanti, sperimentiamo i vari punti di vista in cui possono trovarsi come utenti. Dobbiamo sapere come ci si sente a seguire una lezione sulla piattaforma che abbiamo scelto, da vari dispositivi. Questo ci permette di provare le frustrazioni che i nostri studenti potrebbero dover affrontare, o le limitazioni date dal dover operare su un piccolo schermo. Non c’è modo migliore di capire come meglio adattare le nostre lezioni e i nostri materiali che metterci per un po’ nei panni dei nostri studenti.
Sempre un luogo fisico, ma non lo stesso
Sul cosiddetto “affaticamento da Zoom”, e su quanto le ore passate in videoconferenza vadano a pesare sulla concentrazione e sui livelli di energia, è stato scritto molto. E questo è tanto vero per le lezioni online quanto per le riunioni virtuali di lavoro o per quelle di famiglia.
Tenere gli occhi sui nostri dispositivi, interagire con le figure bidimensionali dei nostri colleghi, compagni di classe e studenti può essere faticoso. A volte è come se ci dimenticassimo che le persone con cui interagiamo esistono al di là della loro immagine sullo schermo. Questo può avere un certo numero di effetti disumanizzanti.
Dobbiamo ricordarci che sia noi che i nostri studenti siamo reali, in carne ed ossa, esseri fisici. Esistiamo in un contesto tridimensionale, che può essere molto vario. Alcuni di noi saranno a casa, in cucina, in salotto o in camera. Altri saranno sul luogo di lavoro, o magari si stanno spostando per andarci. Chiedere ai nostri studenti dove si trovano all’inizio di ogni lezione può aiutare tutti a sentirsi più connessi e aumentare il senso di comunità.
Fare interagire gli studenti con lo spazio fisico intorno a loro
Aprire la lezione online allo spazio fisico che ci circonda aiuta a motivare, attivare ed energizzare gli studenti. Chiedi loro di guardare fuori dallo schermo per un minuto e di interiorizzare i dettagli di ciò che vedono intorno a sè. Staccarsi dal proprio dispositivo e guardare lo spazio che hanno attorno darà loro una meritata pausa. Quando richiamerai la loro attenzione verso lo schermo, chiedi loro di condividere uno o due dettagli che hanno notato. I riferimenti alla vita quotidiana degli studenti sono sempre stati un aspetto importante dell’insegnamento e questo vale ancora di più per la didattica online.
Guardare fuori dallo schermo è solo uno dei modi per scomporre la lezione. Possiamo fare un passo ulteriore e chiedere agli studenti di alzarsi e muoversi un po’ (se il contesto in cui si trovano lo permette!). Chiedi loro di trovare un oggetto nella loro stanza e di mostrarlo ar resto della classe. Chiedi loro di fare qualche semplice esercizio di stretching o di giocare al mimo. Qualsiasi cosa preveda movimento e possa essere collegata con la lezione farà aumentare il grado di coinvolgimento e aiuterà gli studenti a ricalibrare il loro livello di attenzione.
E per te? Ripensando agli ultimi 15 mesi, quali sono le lezioni che hai imparato?
Autrice: Ceri Jones - Insegnante di lingua inglese, trainer e autrice
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