Docenti, dirigenti scolastici e studenti si raccontano.
Quando hanno incontrato Cambridge per la prima volta sul proprio cammino personale e professionale?
Perché hanno continuato a sceglierlo, facendolo diventare parte della propria crescita culturale e lavorativa?
Tanti luoghi d’Italia, scuole di ogni grado e livello, esperienze di giovanissimi e di esperti dirigenti di istituti comprensivi, poli tecnologici e licei.
Tanti modi diversi di essere parte della Cambridge Experience in Italia.
Ti diamo il benvenuto in questa nuova serie di articoli, che ti accompagnerà per il resto dell'anno scolastico.
«Dopo la certificazione CELTA, ho capito di volere diventare insegnante di inglese»
Sheila Ricci è la docente referente del dipartimento d’inglese dell’Istituto Gesù Maria di Roma, premiato come “Best Preparation Centre Primary” nel 2022. Pur essendo madrelingua inglese, ha colto l’importanza delle certificazioni Cambridge fin dal liceo, quando ha conseguito la certificazione B1 Preliminary (allora denominata PET). Dopo la certificazione CELTA, si è abilitata come insegnante di inglese.
L’inglese è sempre stato presente nella mia vita, mia madre è americana e si può dire che da bambina abbia parlato prevalentemente in inglese, dal momento che passavo la maggior parte del mio tempo con lei. A un certo punto del mio percorso formativo, però, precisamente al primo anno di liceo, ho deciso – anche incoraggiata da mia madre – di voler certificare in modo ufficiale la mia conoscenza della lingua e ho conseguito la certificazione PET (oggi B1 Preliminary).
Anche da madrelingua, mi sono resa conto dell’importanza di una certificazione, di una valutazione oggettiva delle proprie competenze sulla base di standard internazionali. Si tratta di una risorsa fondamentale in ambito formativo e lavorativo, ma anche, più in generale, nel percorso di vita.
Il mio contatto con Cambridge è proseguito all’università, con la certificazione CELTA. È stato lì che ho capito di voler diventare un’insegnante di inglese. Sono approdata al Gesù Maria nel 2014, dopo aver fatto esperienza nella scuola Globally Speaking, un piccolo centro certificatore Cambridge che ha però tantissimi utenti ed è molto attivo.
Avendo conosciuto dall’interno la qualità della formazione Cambridge, mi sono attivata in prima persona affinché il nostro istituto entrasse a far parte delle scuole Cambridge International. E ho pensato proprio a Globally Speaking come partner ideale per l'organizzazione dei corsi.
Il punto di forza delle certificazioni Cambridge è quello di essere dei percorsi con obiettivi importanti, ma molto guidati e strutturati in modo da aiutare gli studenti che si preparano agli esami.
I materiali didattici comprendono le stesse tipologie di esercizio che verranno poi proposte in sede d’esame e approfondiscono in modo accurato gli aspetti più complessi delle verifiche.
Anche le risorse didattiche Cambridge per noi docenti sono molto ben strutturate. Ci danno sempre tante idee per rendere l’insegnamento più divertente e interattivo, per potersi allontanare dal libro e sperimentare nuove modalità di lavoro, come quelle in coppia o le attività in gruppo.
In questo modo la didattica va oltre la semplice preparazione agli esami e si cala nella classe per aprirla alla dimensione della comunicazione reale, quotidiana. L’interazione è fondamentale in Cambridge. Durante il lockdown, è stato fondamentale per noi mantenere questo aspetto grazie alla piattaforma Zoom, che ci ha consentito anche a distanza di costruire lezioni coinvolgenti.
«I materiali Cambridge ci aiutano molto nella creazione di lezioni interattive e divertenti»
All’Istituto Gesù Maria l’apprendimento dell’inglese è un percorso verticale che accompagna gli studenti dalla materna fino alle superiori, con le dovute variazioni di metodo e didattica.
Alla scuola materna si privilegia un approccio ludico, adatto alle esigenze e alle caratteristiche dei più piccoli. In prima e seconda elementare rimane in parte il gioco come forma di insegnamento, ma vengono introdotte altre attività come la lettura e la scrittura. In questa fase ricorriamo molto spesso allo storytelling, molto prezioso per incentivare le capacità di listening e speaking.
Dalla terza elementare, con l’avanzare del processo di crescita e lo sviluppo di nuove competenze, vengono approfonditi il reading e il writing. Alla loro età l’approccio alla grammatica resta indiretto, viene approfondito in seguito.
Alla scuola media il percorso Cambridge è attivo in tre sezioni su quattro. Al liceo, invece, il numero di iscrizioni è minore, considerando che gli studenti possono trasferirsi in altre scuole in base all’orientamento di studi che scelgono di seguire.
In generale, il livello raggiunto dai nostri alunni è molto soddisfacente: non posso dire siano bilingui, ma hanno un approccio molto naturale alla lingua. Per esempio, sono in grado di sostenere conversazioni in inglese, anche con persone madrelingua.
Delle bellissime esperienze in questo senso sono stati i soggiorni in college organizzati dalla scuola negli anni precedenti alla pandemia. Io personalmente ho accompagnato dieci studenti di quinta elementare, che avevo avuto come alunni fin dall’asilo. È stato emozionante vederli autonomi nel seguire le lezioni in inglese, nel muoversi nella nuova realtà scolastica ciascuno affiancato da un buddy della scuola ospitante, senza aver bisogno della mia mediazione.
Tutto questo è stato molto significativo per loro, li ha arricchiti.
Intervistata: Sheila Ricci - Docente, Istituto Gesù Maria, Roma
Se ti è piacuto questo articolo potrebbero essere interessanti anche questi!