Docenti, dirigenti scolastici e studenti si raccontano.
Quando hanno incontrato Cambridge per la prima volta sul proprio cammino personale e professionale?
Perché hanno continuato a sceglierlo, facendolo diventare parte della propria crescita culturale e lavorativa?
Tanti luoghi d’Italia, scuole di ogni grado e livello, esperienze di giovanissimi e di esperti dirigenti di istituti comprensivi, poli tecnologici e licei.
Tanti modi diversi di essere parte della Cambridge Experience in Italia.
«Per i miei studi universitari ho deciso di intraprendere un percorso internazionale, che possa aprirmi delle opportunità future»
La sua insegnante di inglese racconta di come Alessandro, fin dall’età di sei anni, avesse le idee chiare su ciò che avrebbe fatto da grande: andare a studiare all’estero. Arrivato al quinto anno del Liceo internazionale delle Scienze Applicate Ascanio Sobrero di Casale Monferrato, il suo sogno si sta per realizzare: grazie alla certificazione IELTS, frequenterà il corso di laurea in Applied Science all’Università di Delft, in Olanda.
Ho 19 anni e frequento l’ultimo anno di liceo. Già lo scorso anno avevo superato il test di ingresso al Politecnico di Milano; quest’anno, quindi, non sarei dovuto passare per la graduatoria. Però, per ragioni personali, familiari, ho deciso di orientarmi diversamente: i miei genitori hanno viaggiato moltissimo, specialmente mio padre, che negli ultimi otto anni ha vissuto e lavorato in Repubblica Ceca. Sono stato perciò incentivato, in un certo senso, a intraprendere un percorso internazionale.
Ero alla ricerca di un ateneo che avesse una buona posizione nella classifica delle migliori università in Europa e nel mondo, che garantisse sia un elevato livello della formazione sia una spendibilità del titolo di studio nel mercato del lavoro.
Ho valutato diverse università estere: molte richiedevano come requisito d’accesso un livello linguistico C1 nella lingua nazionale. Alla fine mi sono orientato verso l’Università di Delft, in Olanda, e in particolare verso il corso in lingua inglese di Applied Science, che potrebbe essere spendibile come ingegneria energetica, e non solo.
Ho dovuto affrontare un percorso di selezione impegnativo: si può essere ammessi solo se si supera l’esame IELTS, e bisogna ottenere un punteggio minimo di 6,5, cioè un livello C1. Io ho preso 7, quindi tra un livello C1 e un C2. Inoltre ho dovuto presentare un curriculum vitae e accedere a diversi portali per poter inviare la mia domanda di iscrizione.
«Sono l’unico della mia classe ad andare a studiare all’estero. I miei compagni mi dicono: che coraggio! Ma per me è una grande occasione per costruire il mio futuro»
Il programma di studi dell’Università di Delft sembra molto stimolante e ricco di opportunità: sono molto curioso di iniziare questo percorso, spero di poterne fruire appieno. L’organizzazione del curriculum formativo è molto dinamica: al secondo anno è previsto un soggiorno di tre settimane in Francia per mettere in pratica ciò che si è imparato, al terzo anno si può scegliere liberamente quali discipline introdurre nel proprio piano di studi e in quale sede seguire le lezioni.
Una volta laureato, avrò la possibilità di frequentare un master in Ingegneria energetica o civile. Mi piacerebbe farlo all’ETH, il Politecnico federale di Zurigo, che è il secondo ateneo al mondo per quanto riguarda i corsi di studi in Ingegneria. Credo che un’esperienza di formazione all’estero possa essere un importante valore aggiunto con cui arricchire il proprio curriculum.
Assieme ad altri studenti, durante una sessione di brainstorming
Sono l’unico della mia classe ad andare a studiare all’estero. I miei compagni e le mie compagne mi hanno detto: “Che coraggio fare un passo del genere!”. È vero, andrò a vivere e studiare in un posto in cui non conosco nessuno, di cui non conosco la lingua, la forma mentis delle persone, il paesaggio… nulla. Per me è come prendere un foglio bianco e provare a scrivere, ma forse è proprio questo che mi ha spinto a prendere questa strada.
Nutro un forte interesse per il mondo energetico e ho deciso di puntare sulle mie competenze nelle materie scientifiche – in un contesto internazionale – perché le ritengo più spendibili nel mondo del lavoro. Sono, però, anche molto appassionato di Storia, specie di storia contemporanea. Chissà, forse un domani potrei scegliere di approfondire anche lo studio della Storia.
Intervistato: Alessandro - Studente, Istituto Superiore Ascanio Sobrero, Casale Monferrato (AL)
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